9 gennaio 2008: "Lussuria" di Ang Lee

Al Kursaal danno “Lussuria”, il nuovo film di Ang Lee, vincitore dell’ultimo festival di Venezia. E’ tratto da un romanzo della scrittrice cinese Eileen Chang, è recitato da attori molto bravi, caratterizzato da una storia appassionante e scene molto belle, non escluse quelle erotiche. Eppure, questo era evidente anche a Cinzia, prevale la sensazione di vedere del cinema americano, senza quei tocchi di magia e gli equilibri complessi che ci regalano altri cineasti orientali: veramente orientali. Anche la trama è qualcosa di già visto: sullo sfondo della seconda guerra mondiale, durante l’occupazione giapponese di Shangai (1937-1945), si muovono e tramano tra questa città e Hong-Kong personaggi politicamente avversi, tra cui il direttore dei servizi segreti filo-giapponesi, che è segretamente insidiato dai ribelli. Tra questi vi è una delle sue amanti, la preferita, che si infila nel suo letto e ben presto nella sua vita con lo scopo di sorprenderlo e consegnarlo ai nemici, ma quando riesce a incastrarlo, gli suggerisce anche la via per salvarsi e va incontro ad una logica fine. E però questa trama fa acqua: difficile ad esempio credere che un uomo di ghiaccio (magistralmente interpretato da Tony Leung Chiu Wai) che molti vorrebbero uccidere, abituato ad avere cose e persone sotto il suo controllo, che si insinua “strisciando” nel corpo e nella mente della sua amante lasciandovi incanto, non solo lussuria, è difficile credere che non sospetti di lei, che non la faccia controllare, che si metta nelle sue mani. Restiamo tuttavia affascinati dalla bravura degli attori, dal lavoro dello scenografo: i lunghi vestiti di seta delle donne orientali altolocate e i loro passatempi al tavolo da gioco, le carrozze di Shangai, i piccoli ristoranti. Il fascino dell’Oriente, sempre più vicino, a portata di mano, che non smette di ammaliarci.

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