In un castello

La principessa è stanca, stanchissima, gli occhi le si chiudono in continuazione, cerca di stare sveglia e appoggia la tazza alla guancia destra come se fosse un cuscino. Gli occhi aperti a fatica ancora le brillano, ma si chiudono subito dopo ogni sbadiglio. Si addormenta per un attimo, poi si desta, chiede scusa. Il re la osserva, con tenerezza, seduto di fronte a lei. C’è una rosa in un vaso di cristallo, sul tavolo, in mezzo a loro. C’è anche del cibo, poi del vino, una candela, un libro. “Mi racconti una storia prima che mi addormenti?”, chiede la principessa. Il re la porta nella camera, aspetta che lei da sola si metta sotto le coperte, lui le si siede accanto, afferra le coperte e le chiude sopra di lei, lasciando scoperto solo il viso. E mentre lei si sfrega i piedi per riscaldarli, lui comincia ad accarezzarla piano, sulla guancia, poi la fronte, sopra l’occhio, poi i capelli. La principessa è stanca, stanchissima. Il re le dice di non aver paura. C’è un lampadario sopra il letto, la luce è spenta, alcune farfalle volano nei paraggi. “Ora verranno”, dice il re. “Chi?”, chiede la principessa. “Verranno i tuoi piccoli arcieri, saliranno sul lampadario e getteranno una rete di cristallo. Per difenderti dagli spiriti della notte”. Il re guarda il lampadario, poi il viso della principessa, gli occhi chiusi. “Non devi aprirli, perché altrimenti gli arcieri non usciranno. Si vergognano di farsi vedere da te, perché sono umili. Tu non li vedi, ma loro ti difendono sempre”. La principessa sorride, gli occhi chiusi. Il re sussurra degli ordini agli arcieri, intorno alla camera, dice loro che dopo il suo bacio possono gettare la rete di cristallo. Dice loro di stare attenti, di non addormentarsi, di spaventare gli spiriti maligni se questi si affacciano. Perché la principessa deve dormire tranquilla, deve svegliarsi felice. Il mondo altrimenti ripiomberà nel disordine, la terra diventerà desolata. Il re bacia la principessa sulla fronte, gli arcieri gettano la rete di cristallo, la principessa già dorme. Serena. Gli spiriti maligni non verranno questa notte. Anche il re ora è stanco, ma torna vicino al tavolo. Guarda la rosa. Pensa che se quel giorno, tanto tempo prima, non avesse risposto all’uomo simpatico con l’impermeabile blu, la principessa non avrebbe mai sorriso. Guarda ancora la rosa. Non ci sono più i contorni. Il re appoggia la testa al muro e si lascia andare ai suoi pensieri. Ha gli occhi stanchi anche lui. Io l'ho visto, perché c'ero anche io in quel castello.

Nessun commento: